Uso delle parentesi graffe

Sono sempre stato piuttosto “maniacale” nella scrittura di codice, circa il rispetto delle guidelines e circa uno stile di codifica che aiuti a migliorare la leggibilità dello stesso, e la sua manutenibilità.

Ho sempre sostenuto che il pezzo di codice scritto stilisticamente bene è quello che si “autodocumenta” semplicemente solo leggendolo.

La leggibilità aumenta, a mio parere, anche con opportuni accorgimenti o tecniche, non sempre utilizzati da tutti, anzi spesso ci sono pareri discordanti sull’effettiva utilità di alcune modalità di scrittura.

Mi riferisco, ad esempio, all’utilizzo delle parentesi graffe in alcuni casi particolari dove possono essere evitate (ovviamente il contesto è quello di applicazione scritta in C#, linguaggio principe nel mondo .Net).

A mio avviso, la leggibilità beneficia del fatto di scrivere qualcosa del genere:

if (condizione)
    a = 1;

rispetto a questo codice:

if (condizione)
   {
     a = 1;
   }

Quando mi ritrovo a svolgere code review oppure solo a guardare codice scritto da altri, la tentazione di eliminare le graffe è troppo forte, e, quando posso, finisco per toglierle.

La stessa tecnica la applico al ciclo for, ovviamente anche in questo caso l’istruzione da eseguire deve essere una sola.

Circa le if, sarebbe addirittura più valida l’idea di toglierle proprio, in perfetta aderenza ai principi della campagna anti-if, a cui ho aderito con entusiasmo, anche se qui il contesto è differente poichè le “if” andrebbero usate con parsimonia o evitate del tutto quando particolarmente annidate e ripeture (così come l’istruzione “switch”),  sostituendole con una applicazione più rigorosa dei principi della programmazione ad oggetti, polimorfismo ed ereditarietà in primis.

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